Dott. Leonardo Roberti

Come agisce la psicoterapia: i meccanismi del cambiamento e il modello cognitivo-interpersonale

Introduzione

Quando si parla di psicoterapia, molti pensano semplicemente a un luogo dove “si parla dei propri problemi”. In realtà, la psicoterapia è un processo molto più complesso e scientificamente fondato, che agisce su pensieri, emozioni, comportamenti e relazioni.
La ricerca parla di meccanismi di azione: sono i processi che permettono alla persona di cambiare e di costruire nuove modalità di vivere e di stare con gli altri.


Fattori comuni e fattori specifici

Le ricerche mostrano che ogni psicoterapia funziona grazie a due grandi categorie di fattori:

  • Fattori comuni: l’alleanza terapeutica, la fiducia nel terapeuta, la motivazione, il senso di sicurezza e accoglienza.

  • Fattori specifici: le tecniche proprie del modello usato, come la ristrutturazione cognitiva nella terapia cognitivo-comportamentale o il lavoro sulle relazioni nella terapia sistemico-relazionale.

Il cambiamento nasce proprio dall’interazione tra questi due aspetti: la relazione sostiene le tecniche, e le tecniche rafforzano la relazione.


Cosa cambia nella persona

Durante una psicoterapia efficace, avviene un processo di cambiamento su più livelli:

  • Pensieri e convinzioni → diventano più realistici e flessibili.

  • Emozioni → si impara a riconoscerle e gestirle meglio.

  • Comportamenti → si sperimentano nuove azioni più sane e consapevoli.

  • Relazioni → migliorano la comunicazione, l’autenticità e la fiducia negli altri.

Tutti questi elementi si rinforzano reciprocamente, creando un circolo virtuoso di benessere.


La psicoterapia cognitivo-interpersonale

Nel mio lavoro adotto un approccio integrato: la psicoterapia cognitivo-interpersonale.
È un modello che unisce:

  • la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che si concentra sui pensieri, le emozioni e i comportamenti;

  • la psicoterapia sistemico-relazionale, che considera le relazioni e i contesti in cui la persona vive.

Questo approccio consente di lavorare sia sui processi interni della persona, sia sulle dinamiche relazionali che possono mantenere o amplificare la sofferenza psicologica.


Come agisce questo modello

  1. Comprendere cosa mantiene il problema
    Si costruisce una mappa del funzionamento personale e relazionale: come certi pensieri, emozioni e relazioni interagiscono nel generare il disagio.

  2. Modificare schemi mentali e comportamenti
    Si imparano strategie per riconoscere e cambiare convinzioni rigide e comportamenti che mantengono ansia o stress.

  3. Migliorare le relazioni significative
    Si lavora sui ruoli e sui pattern comunicativi per renderli più sani e coerenti con i propri bisogni.

  4. Creare un effetto positivo a catena
    Il cambiamento cognitivo favorisce quello relazionale, e viceversa. È questo scambio continuo a rendere stabile il benessere nel tempo.


A chi può essere utile

Questo approccio risulta particolarmente efficace in presenza di:

  • disturbi d’ansia o stress relazionale;

  • difficoltà di coppia o familiari;

  • problemi di autostima o dipendenza affettiva;

  • sensazione di “ripetere sempre gli stessi errori” nelle relazioni.


In sintesi

La psicoterapia non è solo un dialogo: è un processo di trasformazione profonda che aiuta a pensare, sentire, agire e relazionarsi in modo nuovo.
Il modello cognitivo-interpersonale integra la dimensione individuale e quella relazionale, offrendo un percorso completo verso il cambiamento duraturo.


Bibliografia essenziale

  • Wampold, B. E., & Imel, Z. E. (2015). The Great Psychotherapy Debate. Routledge.

  • Cuijpers, P. et al. (2019). Mechanisms of Change in Psychotherapy. Psychological Medicine, 49(2), 211-218.

  • Kazdin, A. E. (2007). Mediators and Mechanisms of Change in Psychotherapy Research. Annual Review of Clinical Psychology, 3, 1-27.

  • Beck, J. S. (2021). Cognitive Behavior Therapy: Basics and Beyond. Guilford Press.

  • Dimaggio, G., & Semerari, A. (2019). Psicoterapia cognitiva interpersonale. Raffaello Cortina Editore.

  • Liotti, G., & Farina, B. (2011). Sviluppi clinici dell’attaccamento. Raffaello Cortina Editore.


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